- La recente (ri)scoperta dell’importanza del parlamento e della sua autonomia da parte di Salvini e dei berlusconiani non può far dimenticare il fastidio che il centro-destra al governo ha regolarmente espresso a fronte dei controlli del parlamento o sulle decisioni del governo.
- Una efficace responsabilizzazione di governo e governanti, ma anche degli stessi parlamentari dipende da una legge elettorale decente per ottenere la quale non vedo nessuna battaglia combattuta da Salvini.
- In definitiva, la rivoluzione liberale on ha nessuna possibilità di essere né guidata né compiuta dal Salvini sovran-populista.
Ancora risuonano gli echi degli applausi entusiasti e degli assembramenti eccitati all’annuncio berlusconiano della sua rivoluzione liberale nel 1994. Pochi fecero notare l’incongruenza di un duopolista (magnate delle Tv private) che si sarebbe fatto promotore della competizione e del pluralismo, incomprimibili caratteristiche del liberalismo. Subito, poi, si stagliò alto e irriducibile il conflitto fra gli estesi interessi personali del Berlusconi imprenditore/impresario e le politiche pubblic


