- La discussione un po’ isterica sulla riforma del catasto al grido de “la casa non si tocca” fa rivenire in mente la più importante riforma mancata del primo centro-sinistra: una legge urbanistica che avrebbe risolto alla radice la questione della rendita fondiaria e della speculazione edilizia.
- Il progetto, presentato nel 1962 dal ministro democristiano dei Lavori pubblici, Fiorentino Sullo, prevedeva la concessione ai comuni del diritto di esproprio preventivo delle aree edificabili incluse nei piani regolatori
- Il lascito più importante della vicenda del 1963 è, comunque, l’affermazione del principio dell’assenza di regole per la politica della casa.
La discussione un po’ isterica sulla riforma del catasto al grido de “la casa non si tocca” fa rivenire in mente, certamente in tono minore, quella che Paul Ginsborg (Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi) definisce «una delle pagine più infelici nella storia politica della Repubblica». Forse la più importante riforma mancata del primo centro-sinistra: una legge urbanistica che avrebbe risolto alla radice la questione della rendita fondiaria e della speculazione edilizia, alla base dello svilup



