- Il decreto e la nuova prassi dei “porti distanti” perseguono un solo obbiettivo e ottengono un solo risultato: svuotare il Mediterraneo centrale dalle navi delle Ong.
- Se si volesse veramente garantire un’equa ripartizione sul territorio di rifugiati e migranti, sarebbe molto più razionale, rapido, umano ed opportuno garantirla usando i pullman, come si è fatto per anni.
- Sbarchi più rapidi potrebbero essere garantiti mediante il dispiegamento di più mezzi di soccorso e la possibilità di trasferire i naufraghi da una nave di soccorso all’altra – come navi della Marina e della Guardia Costiera hanno fatto innumerevoli volte in passato – cosicché una nave possa riportare i sopravvissuti a terra mentre l’altra resta a cercare naufraghi tra Sicilia e Libia.
Decreto Ong e “porti distanti”, perché il parlamento non può approvare il decreto
02 febbraio 2023 • 19:29Aggiornato, 03 febbraio 2023 • 10:21