Alcune norme del decreto Sicurezza, come ha rilevato il Massimario della Cassazione, si basano non tanto sull’offensività della condotta sanzionata, quanto sulle qualità del suo autore. Si creano così artificiosamente «nemici della società»
Nonostante su queste pagine avessimo rilevato varie criticità, oltre a dubbi di costituzionalità, nel decreto Sicurezza, convertito in legge lo scorso 9 giugno, la relazione elaborata dall’ufficio del Massimario della corte di Cassazione, e duramente contestata dal governo, ha tracciato un quadro più grave rispetto a quello già delineato. L’Ufficio – giova ribadirlo – ha raccolto pareri di autorevoli studiosi e soggetti qualificati, citati nelle 577 note delle 129 pagine di cui consta il documen



