- Dal crollo del ponte Morandi a quest’ultima strage, quelle che ci appaiono di volta in volta come delle fatalità sono invece sintomi di un problema più grande, sistemico, con il quale dovremo confrontarci sempre più spesso in futuro: quello di una società che ha ereditato più infrastrutture di quante non sia capace di gestirne.
- Dobbiamo abituarci a vivere in un mondo che cade a pezzi?
- Dobbiamo accettare i ponti che crollano, le funivie che precipitano, il lento decadimento delle infrastrutture costruite negli anni del Boom?
Un cavo traente che non veniva sostituito da oltre vent’anni. E poi uno o due “forchettoni” messi appositamente per bloccare il freno di emergenza dell’impianto di risalita. Quando il cavo si è spezzato, la cabina ha continuato a scivolare ed è precipitata a valle: così questo 23 maggio sono morte 14 persone sulla funivia Stresa-Mottarone. Secondo la Procura di Verbania, a causa di «una scelta consapevole dettata da ragioni economiche». Le gravissime responsabilità individuali dei gestori dell’


