Non è il tempo delle ideologie assertive, ma quello di una riflessione progettuale rigorosa, capace di formulare – in modo consapevole e articolato – le domande giuste. Solo così potremo costruire un orizzonte condiviso che non eluda il conflitto, ma lo assuma come motore della trasformazione.
Pur senza voler trarre conclusioni scoraggianti circa l’esito dei recenti referendum – il cui significato andrebbe comunque interpretato con prudenza – è opportuno riprendere una distinzione teorica tuttora decisiva per comprendere la realtà sociale: quella tra classe in sé e classe per sé. Formulata da Karl Marx, ma in parte già anticipata da Adam Smith e ancor più profondamente radicata nella filosofia di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, questa distinzione conserva oggi una forza euristica che v



