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Draghi non resterà a palazzo Chigi oltre il 2023: il momento delle riforme è ora

  • Il contesto macroeconomico impone di fare scelte drastiche adesso, per evitare che inflazione, scarsa capacità amministrativa nello spendere i fondi europei e stretta monetaria delle banche centrali strozzino la ripresa e condannino l’Italia a una crisi finanziaria modello 2011.
  • Dopo aver rinviato riforme e decisioni impopolari al 2022 per scavallare il voto sul Quirinale, ora non si può prendere tempo in attesa di nuovi equilibri nel 2023.
  • Serve che Draghi faccia il premier ora con la forza e la radicalità che soltanto chi non ha un futuro da programmare può avere. I partiti si prendano le loro responsabilità, il momento di sostenere il metodo e l’agenda Draghi è adesso, non nel 2023.

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