- Da “ce lo chiede l’Europa” ai “pugni sbattuti sul tavolo europeo”, il nostro paese mostra da sempre di non aver chiara la natura al contempo cooperativa e competitiva dell’integrazione europea.
- Da decenni tendiamo a preservare l’esistente, anche quando si tratta di aziende e settori in declino strutturale. Non siamo stati puniti dall’euro quanto dai limiti europei agli aiuti di stato.
- Vittimismo e protezionismo non sono la risposta adattiva al contesto europeo e globale: Mario Draghi potrà al più rallentare una tendenza autolesionistica che pare appartenere alla stragrande maggioranza del nostro elettorato.
Draghi potrà - forse – aiutare l’Italia a capire cos’è l’Europa
08 febbraio 2021 • 19:39Aggiornato, 09 febbraio 2021 • 08:40