- Due pronunce del Tar del Lazio, del 26 marzo scorso, dispongono che siano riviste le norme in tema di scuola, contenute da ultimo nel Dpcm del 2 marzo 2021, poiché carenti di istruttoria e prive di sufficienti dati scientifici a supporto.
- Le nuove regole dovranno essere riscritte alla luce dei documenti scientifici prodotti in sede di ricorso. Si dovrà provvedere prima che il Dpcm perda efficacia: a tal fine, il tribunale ha ritenuto congruo «assegnare il termine del 2 aprile 2021».
- In tema di scuola, e non solo, non può procedersi a tentoni: servono dati e motivazioni trasparenti. Dopo un anno di pandemia, questa del Tar del Lazio è tra le lezioni più importanti.
La scuola continua a essere oggetto di controversie giudiziarie. E se finora i tribunali si erano occupati solo delle chiusure disposte da ordinanze regionali, stavolta l’esame dei magistrati ha riguardato decreti del presidente del Consiglio. Due pronunce del Tar del Lazio, del 26 marzo scorso, dispongono che siano riviste le norme in tema di scuola, contenute da ultimo nel Dpcm del 2 marzo 2021, poiché carenti di istruttoria e prive di sufficienti dati scientifici a supporto. Le impugnative



