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Ecco perché nello scandalo del Qatar tutti parlano delle mazzette e nessuno del Qatar

The Emir of the State of Qatar Sheik Hamad bin Khalifa al Thani, centre, reacts with British Prince Andrew, The Duke of York, left, and Deputy Prime Minister of Qatar Abdullah Bin Hamad al-Attiyah, at the inauguration ceremony of the Qatargas2, the first fully integrated value chain LNG venture at Ras Laffan City near Doha, Monday, April 6, 2009. (AP Photos/Maneesh Bakshi)
The Emir of the State of Qatar Sheik Hamad bin Khalifa al Thani, centre, reacts with British Prince Andrew, The Duke of York, left, and Deputy Prime Minister of Qatar Abdullah Bin Hamad al-Attiyah, at the inauguration ceremony of the Qatargas2, the first fully integrated value chain LNG venture at Ras Laffan City near Doha, Monday, April 6, 2009. (AP Photos/Maneesh Bakshi)
  • Nello scandalo Qatar-Europarlamento c’è un grande assente: si parla sempre dei presunti corrotti, mai del presunto corruttore.
  • L’Unione europea e gli Stati uniti hanno deciso che è un paese strategico per la politica energica e non soltanto nell’area del Golfo.
  • Dunque, ci saranno un po’ di strepiti in questi giorni, ma poi tutto continuerà come prima.

Nello scandalo Qatar-Europarlamento c’è un grande assente: si parla sempre dei presunti corrotti, mai del presunto corruttore. Eppure, i giornali sono pieni, fin dal primissimo momento, di indicazioni chiare sull’origine del soldi trovati a casa di Eva Kaili, europarlamentare greca socialista, e Antonio Panzeri, ex europarlamentare del Pd: il Qatar e il Marocco. Eppure praticamente tutte le reazioni riguardano il danno di reputazione per le istituzioni europee, non il paese a monte della cate

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