La divergenza tra la scrittrice e lo scrittore francesi sul parlare di sé in letteratura fino a poco tempo fa poteva sembrare una mera questione estetica. Oggi invece incrocia il problema della replicabilità dell’arte con l’intelligenza artificiale
Annie Ernaux e Michel Houellebecq non si parlano. Non in senso proprio (oddio, probabilmente anche), ma in senso più profondo: le loro opere si rifiutano, si respingono come olio e acqua. Si muovono in direzioni diverse, poco conciliabili. La loro incompatibilità intellettuale, in superficie, appare ideologica: in un’intervista uscita la settimana scorsa Ernaux ha inquadrato Houellebecq come scrittore misogino, idea fra l’altro a mio avviso errata. La realtà, però, è forse più complicata. Fra i



