addio al fondatore dell’archivio storico

L’ultima lezione del partigiano Flamigni: «La verità ha pazienza»

Con i suoi libri sul rapimento e l’assassinio di Aldo Moro ha cambiato il modo di raccontare la storia dei 55 giorni più drammatici della storia repubblicana. Oggi il suo archivio è a Roma, nel cuore della Garbatella, a disposizione di tutti, custodito con passione da Ilaria Moroni. Un luogo vivo dove non si smette di cercare, amatissimo dai ricercatori, una comunità

Sergio Flamigni mi aspettava in piedi curioso, in una bella mattina di sole estivo, la faccia intagliata di quercia antica, dentro gli occhi socchiusi c’era la luce e il sorriso di un ragazzo. Era l’ultimo giorno prima di andare in vacanza al mare, al fresco, lui era allegro, circondato da donne: la moglie Emilia Lotti, dirigente politica, compagna di una vita, Ilaria Moroni, la direttrice dell’archivio, Valentina Stazzi, l’archivista. Era sul fronte da cui continuava a combattere la sua Resiste

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