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Gas e rubli, Draghi sceglie il condizionatore acceso sperando che porti alla pace

  • Due fatti indicano un vero cambiamento nell’approccio alla guerra: l’abbandono, almeno per il momento, delle cruciali sanzioni europee sul petrolio russo e l’ennesima conferma che Eni si prepara a pagare il gas russo secondo le procedure indicate da Vladimir Putin, che prevedono l’apertura di un secondo conto in rubli presso Gazprombank.
  • Nel dilemma tra la pace e i condizionatori accesi, posto da Draghi in una conferenza stampa, ora il suo governo, l’Italia e l’Ue stanno scegliendo i condizionatori accesi nella convinzione che siano la premessa della pace.
  • Dopo un paio di mesi di fibrillazioni, insomma, siamo tornati esattamente nello stesso schema seguito dopo il 2014: l’illusione che il legame con Putin fondato sui tubi del gas possa permettere ai paesi compratori di energia di condizionare la sua politica in patria e nell’immediato vicinato.

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