Dopo lo stop a Bulgaria e Polonia

Gas ed energia, non lasciamo più a Putin l’iniziativa e rompiamo noi i rapporti

  • Da due mesi sappiamo che il gas è il centro di questa guerra, che l’Unione europea importa dalla Russia un terzo del suo fabbisogno e che questo ha determinato l’indulgenza verso Vladimir Putin negli ultimi anni, i tentennamenti mentre ammassava truppe al confine dell’Ucraina e poi l’approccio incerto dopo l’inizio delle ostilità.
  • Putin ha spaccato il fronte europeo, con paesi vittima della propria burocrazia: la Commissione teme che pagare il gas in rubli violi le sanzioni europee, col risultato che molte aziende potrebbero assecondare la richiesta di Putin e trovarsi colpite da Bruxelles.
  • Invece di pensare solo ai missili anticarro e pronosticare attacchi sul suolo russo, come fa Boris Johnson, fermiamoci un attimo, definiamo una strategia credibile sull’energia e togliamo a Putin l’iniziativa.

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