- «Schegge di democrazia diretta inserite malamente, o opportunamente, in quella rappresentativa» scrisse una volta Claudio Pavone dei referendum.
- In effetti, con la democrazia rappresentativa il referendum si concilia male: evoca un concetto di intervento popolare che scavalca – o precede - ogni mediazione partitica e ogni collocazione parlamentare.
- Se poi il popolo legifera a colpi di abrogazioni, cosa ne consegue? Nel caso dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, ad esempio, è diffusa convinzione che una eliminazione drastica, meramente vendicativa, non sia stata utile, e infatti la si è surrettiziamente mantenuta.
«Schegge di democrazia diretta inserite malamente, o opportunamente, in quella rappresentativa» scrisse una volta Claudio Pavone dei referendum. In effetti, con la democrazia rappresentativa il referendum si concilia male: evoca un concetto di intervento popolare che scavalca – o precede - ogni mediazione partitica e ogni collocazione parlamentare. Nel 1946, affidare la scelta istituzionale, repubblica o monarchia, a un referendum anziché ad una assemblea costituente - come era stato inizialm



