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Gkn, il profitto degli azionisti non è la missione dell’azienda

LaPresse
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  • Nel 1994 la multinazionale inglese Gkn, oggi proprietà di un fondo inglese, Melrose, acquisisce lo stabilimento Fiat di Novoli. Nel 1996 avviene il trasferimento a Campi Bisenzio dove si producono semiassi e giunti per Fca.
  • E’ ovvio che per i dirigenti del fondo inglese, che a malapena sanno dov’è l’Italia, i problemi dei lavoratori di Campi Bisenzio siano lontani anni luce e decidere il loro licenziamento equivale alla cessione di un macchinario.
  • Se gli azionisti e dirigenti di Gkn Italia fossero toscani forse si porrebbero il problema di licenziare 422 dipendenti creando problemi a 422 famiglie.

Molti anni fa, durante una lezione di diritto commerciale all’università di Parma, il professor Pier Giusto Jaeger disse: «Ricordatevi che una società commerciale non appartiene solo agli azionisti. E’ un fatto sociale la cui patologia colpisce molte persone e istituzioni. Gli azionisti vengono per ultimi», un principio etico dell’imprenditoria che si è perso nel tempo. Come dimostrano i casi di Gkn e non solo.  Dopo la sua trasformazione in società per azioni in base alla legge 33/2015, la B

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