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Gli effetti del disegno egemonico russo sulle fragili democrazie occidentali

Hungarian Prime Minister Viktor Orban, right, and Russian President Vladimir Putin hold a joint press conference following their talks at the PM's office in the Castle of Buda in Budapest, Hungary, Wednesday, Oct. 30, 2019. (Zoltan Mathe/MTI via AP)
Hungarian Prime Minister Viktor Orban, right, and Russian President Vladimir Putin hold a joint press conference following their talks at the PM's office in the Castle of Buda in Budapest, Hungary, Wednesday, Oct. 30, 2019. (Zoltan Mathe/MTI via AP)
  • L’ingiustificabile attacco di Putin all’Ucraina è un primo tentativo di verificare la capacità dell’occidente di fermarlo.
  • A questa zona di influenza potrebbero sentirsi vicini in futuro i paesi del gruppo di Visegrad, che condividono con Putin, nonostante la loro appartenenza all’Unione europea, una certa visione della democrazia.
  • Su questo crinale si gioca una nuova contrapposizione, non più tra comunismo e liberal-democrazie come nel corso della Guerra fredda, ma tra democrazia liberale e democrazie illiberali e autoritarie.

È abbastanza evidente che l’ingiustificabile attacco di Putin all’Ucraina è un primo tentativo di verificare la capacità dell’occidente di fermarlo, una prova di forza che il leader russo valuterà attentamente, e dalla quale dipenderà la realizzazione del suo disegno geopolitico. Un assist gli è sicuramente arrivato dal ritiro americano dall’Afghanistan, che ha dato forza al suo disegno. Sarà molto difficile porre un freno a tutto questo. Impensabile è farlo con il ricorso alle armi da parte

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