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Nella nobile causa della Flotilla non si può scindere l’aspetto umanitario da quello politico

Nonostante l’apprensione, è giusto esprimere gratitudine per chi si è messo coraggiosamente in gioco. L’oggetto della missione sono gli aiuti ai gazawi massacrati, stremanti, affamati. Ma la precondizione ostativa è la contestazione e la rimozione del blocco navale. Come dice la portavoce, alle autorità politiche spetterebbe di pretendere che il governo di Israele non si macchiasse di comportamenti contrari al diritto internazionale. E non ci si può rassegnare all’inerzia

Mentre scrivo non so come evolverà la missione di Flotilla. Come tutti, nutro grande apprensione. Ma è vivo e forte in me il sentimento di apprezzamento e di gratitudine per chi si è messo coraggiosamente in gioco, chiaramente mosso da un nobile impulso. Come ha messo bene in luce Mattarella - a differenza di Giorgia Meloni - che ha voluto introdurre il suo noto appello con parole di elogio e stima. Costringendo tardivamente e solo in parte Meloni e, a seguire, Crosetto, a correggere il tiro. An

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