Genitori e non solo

Districarsi fra coraggio e identità è un gioco politico da bambini

  • Mia figlia mi ha raccontato che a scuola è arrivato un bambino russo. Ad accogliere il nuovo arrivato è stato un compagno di classe che è metà russo e metà ucraino
  • Non c’è un finale in questo aneddoto, ma mi ha spinta a riflettere su cosa vorrà dire per il bimbo russo “integrarsi” e “appartenere” in questo ambiente
  • Per riuscire ad “appartenere” in una comunità che non è quella di origine, bisogna avere il coraggio di presentarsi per quello che si è. E chi ci accoglie non deve mettere l’identità al primo posto

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