- La recente sentenza della Corte Costituzionale stabilisce che i concessionari autostradali e quelli che gestiscono reti (energia, acqua) sarebbero troppo penalizzati dall’obbligo di mettere in gara a società terze l'80 per cento (il 60 per cento per le concessioni autostradali) dei lavori inerenti alla concessione stessa.
- Ma così i concessionari di servizi pubblici restano “tuttofare”andando ben oltre i confini delle rispettive concessioni ed in una condizione di vantaggio competitivo.
- Le Utility dei servizi (il contenzioso è stato promosso da A2A ) e dai gestori delle autostrade (l'Aiscat che le rappresenta tutte) evidentemente non sopportavano l'obbligo di dover esternalizzare.
La recente sentenza della Corte costituzionale stabilisce che i concessionari autostradali e quelli che gestiscono reti (energia, acqua) sarebbero troppo penalizzati dall'obbligo di mettere in gara a società terze l'80 per cento (il 60 per cento per le concessioni autostradali) dei lavori inerenti alla concessione stessa. Queste percentuali erano previste dalla disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, e dell'art. 177, comma 1, del decreto leg



