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I legionari riluttanti hanno ragioni nobili, ma ignorano le regole della diplomazia

Egyptian President Abdel-Fattah el-Sissi salutes as he arrives at the Elysee palace, Monday, Dec. 7, 2020 in Paris. Egyptian President Abdel-Fattah el-Sissi is paying a state visit to France for talks on fighting terrorism, the conflict in Libya and other regional issues, amid criticism from human rights groups over the Egyptian leader\\\\'s crackdown on dissent. (AP Photo/Michel Euler)
Egyptian President Abdel-Fattah el-Sissi salutes as he arrives at the Elysee palace, Monday, Dec. 7, 2020 in Paris. Egyptian President Abdel-Fattah el-Sissi is paying a state visit to France for talks on fighting terrorism, the conflict in Libya and other regional issues, amid criticism from human rights groups over the Egyptian leader\'s crackdown on dissent. (AP Photo/Michel Euler)
  • Diversi italiani hanno restituito l’onorificenza che la Francia conferisce in tutte le visite ufficiali, in segno di solidarietà alla famiglia di Giulio Regeni. 
  • Le intenzioni e gli argomenti dei legionari dimissionari sono nobili. A patto di sottolineare che non mettono alcuna pressione sul rais egiziano, ma su Macron.
  • La natura delle onorificenze di stato, anche in Italia, è segnata dal consolidamento dei legami diplomatici fra paesi, non per dare una patente di moralità ai singoli. Dunque il gesto eticamente nobile è sterile dal punto di vista della diplomazia.

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