Per quanto riguarda la strategia adottata dal centrosinistra per le elezioni politiche di settembre vengono in mente due cose. La prima è il popolarissimo episodio dei Promessi sposi in cui Renzo si reca dall’avvocato Azzeccagarbugli e, per non presentarsi a mani vuote, porta in dono quattro capponi. Camminando agitato verso l’incontro, Renzo gesticola con foga mentre regge gli animali per le zampe a testa in giù. I quattro capponi, compagni di sventura, invece di occuparsi del fatto che stanno per finire in pentola, si ingegnano a beccarsi l’uno con l’altro. Se vogliamo essere un po’ meno eleganti, l’altra associazione che balza all’occhio è Tafazzi, il personaggio di Giacomo Poretti del Trio, che gioisce di buon grado nel manganellarsi le parti intime.

Grazie all’incapacità che ha dimostrato il centrosinistra di allearsi, gli ultimi sondaggi rivelano che, se si votasse oggi, il centrodestra prenderebbe più del 60 per cento dei seggi: 245 alla Camera e 130 al Senato. Se il centrosinistra si fosse presentato unito come hanno fatto gli avversari, la partita sarebbe stata un’altra e si sarebbe giocata 50 a 50.

Molti hanno provato a convincerli ma i consigli si sono persi nel nulla. Francamente non si capisce il perché, visto che i programmi del Partito democratico e di Azione sono praticamente identici e anche il programma dei 5Stelle è molto simile: Europa, ecologia, lavoro, assottigliare le distanze sociali. Le differenze sono minuzie rispetto alle importanti divergenze di vedute che ha il centrodestra, tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

È scontato che il Partito democratico e i Cinque Stelle torneranno presto insieme, ma hanno deciso di farlo dopo il voto, perché farlo prima avrebbe potuto significare vincere. Mossa ai più completamente incomprensibile. Ci si avvicina a una larga vittoria della destra solo perché si presenta compatta; difficile digerire che la sinistra non l’abbia fatto. La gente normale, che di solito ha buon senso, non capisce come sia stato possibile. Con questa sciagurata legge elettorale, si può solo creare alleanze. Non era così difficile capirlo. E a settembre ci ritroveremo Giorgia Meloni, Matteo Salvini e il redivivo Silvio Berlusconi a governarci per cinque anni. Che tristezza.

 

 

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