Io al cinema ci andrei sempre, e se possibile ci porterei mia figlia, ma non è facile trovare film da vedere coi bambini. Visto quello del momento - Disney, Pixar, Dreamworks, Ghibli che sia - la stragrande maggioranza di quel che resta nelle sale è inadatto a chi ha meno di dieci anni. Malignamente si potrebbe dire che è inadatto anche agli adulti: chi potrebbe davvero volersi rinchiudere in una sala a vedere l'ennesimo drammone su qualche condizione di estrema povertà o sulle coppie che si separano?

Restano i film di Hollywood, che effettivamente si rivolgono a dei bambini pure se cresciuti, ma ultimamente hanno deciso che a questi bambini cresciuti è giusto somministrare violenza e umorismo greve - cosa che però non va bene ai bambini meno cresciuti, quelli veri.

È come se il cinema si fosse segmentato per categorie: da una parte gli adulti, dall'altra i bambini; da una parte gli intellettuali, dall'altra chi vuole solo divertirsi. E se noi invece volessimo tenere tutto questo assieme?

D’altronde era il principio originario del cinema come grande arte di massa, che realizzava opere contemporaneamente per adulti, bambini, intellettuali e non.

Così non solo gli adulti tornavano bambini, ma i bambini diventavano un po' più adulti. In alternativa, cerco di educare mia figlia (anche) ai film del passato, che si trovano in DVD o in streaming.

Ritorno ai classici

Se vogliamo abituare i bambini a film più vecchi, con ritmi e codici diversi, o persino al muto e al bianco e nero, bisogna farlo prima che essi si abituino ai codici ipercinetici del cinema contemporaneo.

Affrontando la questione con sufficiente anticipo, non percepiranno un film del 1902 come un supplizio - o una "cagata pazzesca" - bensì come una curiosità divertente: provate a vedere, per esempio, il Viaggio nella Luna di Georges Méliès. Funziona ancora! Sensibilizzati in tal modo, avranno maggiore facilità nell'accesso al patrimonio cinematografico novecentesco.

Senza spingersi tanto in là, l'arte del cartone animato sembra non avere mai più superato il picco raggiunto negli anni 1930 con le Silly Symphonies di Walt Disney. Un secolo dopo questa serie di decine di cartoni resta una meraviglia di tecnologia e d'inventiva, che nemmeno il riuscito esperimento di legittimazione culturale compiuto con Fantasia (1946) è riuscito a scalzare. E pensare che all'epoca gli intellettuali storcevano il naso, parlando di imbarbarimento della cultura.

Disney resterà il punto di riferimento per il cinema d'animazione, con decine di classici che continuano a funzionare per ogni età.

La ricetta di tenere desta l'attenzione dei più piccoli con animaletti e creaturine che accompagnano i protagonisti la applico anch'io quando mostro un vecchio western a mia figlia attirando la sua attenzione sulle vicissitudini dei cavalli - un film nel film, ognuno guarda il suo. 

O quando si è sorbita un intero film di Ozu perché glielo avevo presentato come un "film sui peti": per gli amanti del genere, Buongiorno (1959) ha effettivamente tra i protagonisti un bambino che si esercita a diventare un provetto petomane, ma è soprattutto un bellissimo film sulla dolceamara americanizzazione del Giappone.

Restando nella terra del Sol Levante, e sicuramente più accessibile, ci sono naturalmente molti film (non tutti) di Hayao Miyazaki. Molti, da Panda kopanda (1972) a Totoro (1988). Ma non tutti: La città incantata (2001), splendido per noi adulti, è ancora piuttosto spaventoso a quell'età.

Azione!

Prima degli otto-dieci anni bisogna ancora che il film abbia sufficienti distrazioni per tenere desta l'attenzione. Funzionano certi vecchi musical, come Mary Poppins (sempre Disney) e Il Mago di Oz, ma soprattutto funzionano i comici del muto.

Chaplin ovviamente, ma anche Buster Keaton. Il film comico muto non intrattiene soltanto perché fa ridere, ma anche perché è il prototipo del film d'azione contemporaneo: abbandonando per la prima volta i vincoli del realismo ci regala situazioni già degne di un blockbuster con Vin Diesel, tra botte da orbi, case che crollano, inseguimenti in macchina, arrampicate sui palazzi, eccetera.

C'è soprattutto un vantaggio nel vedere i vecchi film: siamo sicuri che non troveremo, salvo chiaramente indicato, scene violente, sesso e volgarità. Cosa che non è assolutamente garantito quando andiamo al cinema a vedere un film di quelli che una volta erano detti "per famiglie". La sala oscura ci manca, ma potremmo tornarci soltanto quando i produttori faranno uno sforzo per venirci incontro.

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