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Il dibattito sull’IA è pieno di slogan vuoti: il futuro è di chi sviluppa competenze nuove

Il futuro sarà dominato da realtà con competenze profonde in settori chiave, dalla biomedicina ai modelli predittivi per la gestione delle risorse. Ma l’Europa – e in particolare l’Italia – non sembra cogliere questo fenomeno. Se vogliamo affrontare seriamente le implicazioni dell’IA e della trasformazione digitale, dobbiamo sostituire la retorica con metodo, evidenze e rigore scientifico

Il dibattito sull’IA è un’arena dominata da semplificazioni e slogan vuoti. Decisioni cruciali – dai regolamenti alla destinazione dei fondi pubblici – si basano su interpretazioni superficiali, spesso suggerite da chi non ha strumenti per comprenderne le implicazioni reali. Il racconto è sciatto, fuori fuoco e ci condanna all’irrilevanza: senza una visione strategica, l’Europa e l’Italia resteranno spettatori in una rivoluzione che non aspetterà nessuno. L’intelligenza artificiale non è un’enti

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