Commenti

Il Dpcm di Natale ha fatto rinascere le frontiere comunali e le tensioni sull’unificazione

  • Tra le vocianti critiche all’ultimo Dpcm, prendiamone una di tono minore, lamentosa più che cruenta, ma significativa. Riguarda il blocco dei trasferimenti tra comuni nei giorni di Natale.
  • Se di fronte all’epidemia fattasi pandemia nemmeno gli stati sono in grado di strategie comuni, se alle frontiere alpine giocano ai quattro cantoni con le migrazioni sciistiche, non stupisce se i nostri governanti balbettano sulle frontiere comunali.
  • Ma alle frontiere della storia premono ben altre urgenze, ed è necessario che i nostri governanti capiscano che è il momento di smettere di galleggiare e di dire qualcosa di lungimirante e serio

Leggiamo ogni giorno del ginepraio di screzi e contenziosi, di obiezioni e di proteste, rivendicazioni e denunce che corre tra governo e enti locali. Tra le vocianti critiche all’ultimo Dpcm, una di tono minore, lamentosa più che cruenta, riguarda il blocco dei trasferimenti tra comuni nei giorni di Natale. La configurazione territoriale, è stato detto da più parti, la varia dimensione dei 7.903 comuni italiani, la distribuzione della popolazione, la natura dei collegamenti e degli insediamenti,

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE