tra salari e inflazione

Il fiscal drag è una zavorra. E pesa di più per il pubblico

Un momento della manifestazione per lo sciopero dei lavoratori pubblici del Lazio, organizzata da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa di Roma e Lazio, con lo slogan 'Contratto subito'
Un momento della manifestazione per lo sciopero dei lavoratori pubblici del Lazio, organizzata da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa di Roma e Lazio, con lo slogan 'Contratto subito'
Un momento della manifestazione per lo sciopero dei lavoratori pubblici del Lazio, organizzata da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa di Roma e Lazio, con lo slogan 'Contratto subito'

I lavoratori del privato hanno beneficiato di riduzioni fiscali che hanno attenuato la crescita della pressione tributaria sulle retribuzioni aggiuntive, mentre i dipendenti pubblici non hanno avuto le stesse opportunità

Se il fiscal drag è stato un peso per il mondo del lavoro, a ben vedere lo è stato soprattutto per i dipendenti pubblici. Il punto di partenza è la relazione tra salari nominali e inflazione. Negli ultimi vent’anni, le retribuzioni hanno in parte seguito l’andamento dei prezzi, mantenendosi su livelli simili, tranne nel triennio 2021-2023, quando l’inflazione è corsa molto più veloce dei salari. Ma anche nei periodi di maggiore equilibrio, questo parziale aggancio non ha risolto il nodo di fondo

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