- Dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni del 2008, l’allora leader di Alleanza nazionale e presidente della Camera Gianfranco Fini inizia una sua strategia personale per accreditarsi con il centrosinistra come il riferimento moderato e affidabile nel suo schieramento.
- Oggi Berlusconi sta cercando di fare lo stesso rispetto a un centrodestra dominato dalla Lega di Matteo Salvini. Per Fini, dopo lo strappo del 2010, non é finita bene.
- Salvini deve ora decidere cosa fare, se cercare di tenere insieme una coalizione ibrida, parte populista e sovranista, parte moderata, so se spingere verso il populismo che tanti consensi gli ha portato.
Ironie della cronaca politica (tirare in ballo la storia sarebbe, in questo caso, eccessivo). Una dozzina di anni orsono, ottenuta dagli alleati la presidenza della Camera – un ruolo di prestigio che si sperava lo trattenesse dall’immischiarsi troppo da vicino nelle vicende del governo, cui in passato aveva già provocato tensioni per smarcare l’immagine sua e del suo partito da quella della Lega –, Gianfranco Fini iniziò una personale strategia di logoramento della coalizione della quale faceva



