- Conte ha informato il Parlamento circa il prossimo Dpcm, che arriverà prima dei 14 giorni necessari per vedere gli impatti di quello precedente. Ma se non si sa quali sono stati gli effetti delle restrizioni già adottate, non ci sono le basi per capire se e quanto ne servano di più severe.
- Al ministro della Salute spetterà inserire ogni Regione in una certa area di rischio, con conseguente applicazione automatica delle relative misure. Ma l’inserimento avverrà su dati “oggettivi”, quindi alla fine la responsabilità sarà solo della scienza.
- Alcuni passaggi del discorso di Conte lasciano perplessi. E, ancora una volta, manca qualunque cenno agli errori commessi, arrivando impreparati alla seconda ondata.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha informato il parlamento circa il prossimo Dpcm, che arriverà, immancabile. In realtà, si sarebbero dovute attendere almeno due settimane per apprezzare gli impatti del Dpcm precedente, come chiarito anche dal Comitato tecnico scientifico. Ma pure questa volta Conte è voluto intervenire prima, «per mettere in salvezza la nazione». Il presidente del Consiglio ha riconosciuto che il nuovo provvedimento non tiene conto degli effetti del Dpcm precedent


