Si vede in questi giorni l’embrione di un nuovo partito romano, come negli anni Cinquanta-Sessanta, che vorrebbe incidere sul conclave con l’elezione di un pontefice italiano di Curia, per poi passare al cortile di casa, l’Italia, il reticolo di poteri che si ricompone attorno alla pretesa identità cattolica
Il prossimo papa sia «profetico», è l'aggettivo che il portavoce della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha utilizzato ieri per sintetizzare gli auspici delle ultime congregazione dei cardinali prima dell’inizio del conclave. Tra le profezie avverate nell’ultimo mezzo secolo c’è quella di una chiesa più universale, ma anche di un papa non più italiano, dopo quattrocento anni di storia. Nel secondo conclave del 1978, dopo la drammatica spaccatura tra i cardinali Giuseppe Siri e Giovanni Benelli



