- Non può esistere un’opposizione di merito alla linea di Conte, perché contiene tutto e il suo contrario, almeno finché il debito pubblico a buon mercato permette di rimandare le scelte. E infatti perfino le critiche di Matteo Renzi e Italia viva sono soltanto di metodo.
- Abbiamo già visto queste dinamiche nell’ultimo decennio, quando la politica scolora in semplice tecnica di gestione e non lascia spazio al conflitto delle idee e degli interessi legittimi, l’unica opposizione possibile diventa quella al sistema.
- E infatti nel dibattito di ieri l’unica vera contrapposizione a Conte è stata quella di Giorgia Meloni, interprete di un sovranismo di destra ancora più radicale e inquietante del populismo leghista di Salvini.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiude il suo primo intervento alla Camera con una richiesta che di rado si era sentita da quelle parti: “Aiutateci”. Il premier sa di essere debole, perché oggi al Senato non si aspetta la maggioranza assoluta. Ma riesce a trasformare la sua debolezza nella forza della rassegnazione. Sa infatti di essere anche inevitabile, ha chiaro che al momento non ci sono alternative praticabili, il Pd non ha nessuno da mandare a palazzo Chigi, i Cinque stelle n



