- Nell’era della comunicazione elettronica, dei tweet e di Facebook, la scena della politica, e dell’oratoria pubblica - che è la sua essenza - torna ad essere l’antica sala con i vecchi banchi del Senato, un’istituzione che in Matteo Renzi avrebbe voluto abolire, in quanto inutile e obsoleta.
- Di tutte le illusioni politiche italiane, Matteo Renzi – e il suo ormai secondo ritorno – è il più singolare. Perché prima di lui altri hanno avuto chances e le hanno sperperate.
- Matteo Renzi, che di anni ormai ne ha 45, ha ancora sangue nelle vene. E soprattutto, sente l’odore del sangue.
E due. E quindi, a questo punto, almeno una cosa si può dire: Matteo Renzi è il miglior oratore di cui l’Italia politica oggi disponga. Mi riferisco ai due discorsi in Senato, quello drammatico del ferragosto del 2019 in cui stroncò Salvini – «dicci dei tuoi conti in Russia!» - e incoronò Giuseppe Conte a capo della coalizione giallo rossa; e quello di mercoledì scorso, in cui gli ha fatto capire che il suo governo resterà, ma sicuramente non per molto. Tutti due i discorsi sono stati pronuncia



