- Emmanuel Macron ha vinto e l’Europa festeggia, insieme alla sua rielezione, la difesa di uno status quo che l’ondata anti europeista, anti sistema, anti politica ha ancora una volta minacciato di travolgere.
- Se lo spirito con cui celebriamo il risultato francese è il sollievo di aver conservato le nostre comode posizioni, allora dovremo continuare a trattenere il fiato a ogni tornata elettorale.
- La democrazia prospera quando è scomoda: quando è costretta a riconoscere l’esistenza di identità differenti e, per quanto ostiche, a instaurare con esse un percorso di ricerca della convivenza.
Emmanuel Macron ha vinto e l’Europa festeggia, insieme alla sua rielezione, la difesa di uno status quo che l’ondata anti europeista, anti sistema, anti politica ha ancora una volta minacciato di travolgere. Ma stappare lo champagne per avere “mantenuto” qualcosa, anziché averlo conquistato, è già di per sé un paradosso. Se lo spirito con cui celebriamo il risultato francese è il sollievo di aver conservato le nostre comode posizioni, allora dovremo continuare a trattenere il fiato a ogni tor



