La grammatica del potere

Il volto linguistico della guerra della Russia per cancellare l’Ucraina

Enrolment in the first classes of primary school in Nova Street in Ceske Budejovice, Czech Republic, for the school year 2022/2023 for children from Ukraine, on June 7, 2022. Photo/Vaclav Pancer (CTK via AP Images)
Enrolment in the first classes of primary school in Nova Street in Ceske Budejovice, Czech Republic, for the school year 2022/2023 for children from Ukraine, on June 7, 2022. Photo/Vaclav Pancer (CTK via AP Images)
  • In tutti i casi in cui una Grande Potenza tenta di stabilire un impero su terre altrui, uno dei primi campi in cui interviene è la lingua, tra le istituzioni immateriali quella che rappresenta più fortemente l’identità e la storia di un popolo.
  • La Russia ha aspettato solo poche settimane dopo l’inizio della guerra per avviare un programma di deucrainizzazione nelle regioni occupate nella zona est, stabilendo che la sola lingua ufficiale sia il russo.
  • Da settembre la parola "Ucraina" scomparirà dai libri per le scuole della regione di Kherson e i libri di storia saranno ispirati ai principi russi.

“La lengua es compañera del imperio”: questo è il famoso motto di Antonio de Nebrija, celebrato autore della Gramática de la Lengua Castellana, prima sistemazione grammaticale dello spagnolo, uscita nel fatale anno 1492 in cui Cristoforo Colombo mise piede nel continente americano. Nebrija, che visse abbastanza da assistere alle prime fasi dell’insediamento spagnolo in America latina e della diffusione forzosa del castigliano in quelle terre, sapeva bene di cosa parlava. Quella frase fu la pr

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