La Commissione giuridica del parlamento europeo ha respinto la richiesta di revoca dell’immunità all’eurodeputata di Avs. L’ordinamento ungherese presenta gravi deficit democratici, rilevati anche dalle istituzioni dell’Unione: il voto rappresenta una tutela contro processi iniqui e condizioni carcerarie degradanti, e non un privilegio personale
La Commissione giuridica (Juri) del parlamento europeo ha respinto la richiesta dell’Ungheria di revocare l’immunità a Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza verdi e sinistra (Avs), accusata tra l’altro di aver aggredito due neonazisti. Dopo oltre un anno di detenzione in condizioni degradanti nelle carceri ungheresi, era stata liberata nel giugno 2024 grazie alla sua elezione a europarlamentare. Cosa succede ora? E come si inquadra la questione dell’immunità per Salis rispetto alle discussioni



