Nazionalizzazione ultima spiaggia

La crisi infinita dell’Ilva e lo scaricabarile di Urso, ministro indeciso a tutto

La trattativa con gli azeri si è impantanata, l’autonomia finanziaria è a rischio, e con questa anche la continuità aziendale. Difficile immaginare uno scenario peggiore. Non sorprende, allora, che l’ipotesi della nazionalizzazione trovi sempre maggiori consensi

Colpa di quelli che c’erano prima, cioè Mittal. Colpa dei magistrati. Colpa delle norme ambientali troppo severe. Sempre più simile a John Belushi alle prese con la fidanzata tradita nell’indimenticabile scena dei Blues Brothers, il ministro Adolfo Urso non sa più che dire per giustificare la sua fallimentare gestione della vicenda Ilva, sprofondata in una crisi che mai come ora rischia di trasformarsi in un gigantesco disastro industriale. «Finalmente vediamo una prospettiva concreta e duratura

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