Giorgia Meloni vuole superare il collo di bottiglia delle convenzioni internazionali, che precludono agli stati di attuare alcune soluzioni in tema di immigrazione. Ma per la revisione delle convenzioni occorrono procedure complesse
A margine del Consiglio europeo del 23 ottobre scorso, Giorgia Meloni ha organizzato una riunione informale tra alcuni Stati membri per parlare di «soluzioni innovative» in tema di immigrazione. In realtà, si tratta di “soluzioni” note da tempo e, per larga parte, recepite nel Patto dell’Unione europea su migrazione e asilo approvato nel 2024 e in via di attuazione tra 2025 e 2026. Tra l’altro, procedure accelerate per i richiedenti protezione internazionale che arrivino da paesi ritenuti “sicur


