- Gli argomenti per aprire l’Unione europea all’Ucraina e ad altri sono forti. Argomenti politici e morali, di breve e lungo periodo, che valgono per pressoché tutti i candidati e aspiranti all’adesione.
- Ma questo terribile quindicennio di crisi, dal 2008 a questa guerra, ha imposto all’Unione domande fondamentali sull’integrazione politica, fiscale e di sicurezza, che non pare prudente lasciare irrisolte prima di un nuovo allargamento.
- Già esistono due cerchi concentrici, con diversi gradi di integrazione: sancirne l’esistenza, e meglio organizzarne i rapporti, agevolerebbe l’allargamento.
Portiamo l’Ucraina dentro l’Unione europea». Sono saltato sulla sedia quando ho visto il titolo dell’articolo di martedì di Stefano Feltri. Ma riga dopo riga il mio scetticismo si è dissolto, per ragioni che chiunque legga il suo testo comprenderà. Resta un punto però: la struttura dell’Unione. Esiste una tensione tra l’estensione geografica e l’intensità politica dell’integrazione europea. Se ne è parlato in vista dell’adesione di una decina di nazioni emerse dalla dissoluzione dell’Unione



