- È l’ora di interlocutori automatici capaci di “inventare” composizioni, immagini, discorsi a partire da come ogni singolo utente glieli chiede. Per ora il servizio è gratuito, ma solo per seminare dipendenza in vista dello spaccio a pagamento.
- Una volta che l’utente le dà l’esca, la macchina raduna gli schemi che “conosce” e li dispone nel modo che, secondo le sue statistiche, va per la maggiore. L’output è sempre ragionevole e forbito, ma il contenuto può essere sbagliato. Quindi sono sistemi che non producono opere, ma bozze.
- Dal brulicare di intelligenze artificiali di stampo post specialistico e, per così dire, “generaliste”, traspare il tradizionale modello di business: profilarci ancora meglio e incassare ricavi rivendendoci.
Intelligenze e scemenze artificiali, si evolveranno anche gli utenti?
11 dicembre 2022 • 10:33Aggiornato, 11 dicembre 2022 • 10:34