Il ministero dell’Economia è corso ai ripari sul caso portato alla luce dai Caf Cgil relativo agli acconti gonfiati dell’Irpef. Ma se l’esecutivo interverrà per eliminare, almeno per il 2025, quella stortura, dovrà coprire il mancato anticipo di cassa. Un pasticcio effetto di un modo assurdo di legiferare in campo fiscale
Il ministero dell’Economia e delle Finanze è corso ai ripari sul caso portato alla luce dai Caf Cgil relativo agli acconti gonfiati dell’Irpef. In assenza dell’intervento normativo urgente, annunciato con un comunicato nella sera di martedì, e confermato il giorno successivo in risposta al question time che assieme al collega Merola ho presentato in Commissione finanze alla Camera, gli acconti dell’Irpef sarebbero stati calcolati, per il 2025, come già avvenuto nel 2024. E cioè con riferimento a



