Il ruolo decisivo per un pianeta che inclina al peggio lo sta giocando, come c’era da aspettarsi, Donald Trump. Russi e cinesi hanno condannato senza tuttavia dare l’impressione di voler spingere troppo sull’acceleratore né tantomeno aizzare l’Iran a reagire in modo adeguato. Ma quale sarà il prezzo da pagare per questa ragionevolezza?
Avevamo sempre considerato la guerra in Ucraina come la crisi che più avrebbe potuto condizionare in modo negativo gli equilibri mondiali. Dall’altra notte dobbiamo cambiare la graduatoria e balza al comando il conflitto tra Israele e Iran, potenzialmente il più destabilizzante per l’intreccio di effetti che coinvolgono i G3, Stati Uniti, Russia e Cina, che si stanno dividendo le aree di influenza (nell’attesa sinora vana che la bella addormentata Europa trovi il coraggio di proporsi come quarta



