Come con l’attacco all’Iraq, oltre vent’anni fa, si vedono ripetere motivazioni incredibili per giustificare l’attuale conflitto nei confronti dell’Iran, che chiamano in causa la libertà, la democrazia e il futuro dell’Occidente. Non era così allora e non lo è oggi: quello lanciato in questi giorni è un conflitto per riconfigurare a favore d’Israele l’ordine mediorientale
Vi è un inevitabile senso di déjà-vu nel vedere riprodotti, più di vent’anni dopo, alcuni degli schemi intellettuali utilizzati nel 2002-3 per giustificare l’intervento in Iraq. Gli stessi ragionamenti strategici, politici e finanche morali. Suffragati spesso dai medesimi, discutibili i paralleli storici, Giappone e Germania 1945 su tutti. Con una differenza non da poco, però. La strada per Gerusalemme, affermavano allora molti sostenitori della guerra, passava per Baghdad, intendendo come la ca



