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La battaglia finale per l’Europa che aspetta il governo Draghi

  • La norma vecchia  del Patto di stabilità e crescita, con i suoi limiti a debito e deficit, è sospesa; in attesa che il Covid svanisca, probabilmente non prima della fine del 2022, va messa a punto quella nuova.
  • Si confronteranno qui due visioni. La prima è riflessa nella norma sospesa, ad applicazione quasi automatica, per la mancanza di fiducia fra Stati membri.
  • La seconda presuppone una ripresa della fiducia, che dia più spazio a scelte politiche discrezionali nell'Unione economica e monetaria.

Oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi presenta al Senato il suo governo; in un quadro di esagerate attese, preludio inevitabile di successive disillusioni, alcuni lamentano i silenzi sul programma, ma i grandi obiettivi sono noti. Al centro ci saranno il contrasto al Covid, la risposta italiana al Next Generation Eu (Ngeu, con un ruolo-chiave nell'ambiente), il riavvio della crescita per ricucire le tensioni sociali ed economiche. Fra le cose di cui non parlerà, ma cruciali, ci sarà l

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