Nel dibattito intorno alla consulenza di Matteo Renzi per la Future Investment Initiative di Riad, controllata dal governo saudita, troppi fingono di non capire come stanno le cose. Per fortuna in Italia c'è la Costituzione. Per quanto ammaccata da anni di tentativi di cambiarla in peggio resta un baluardo insostituibile.

Ricordo in particolare che l'articolo 67 della Costituzione afferma che: «Ogni membro del parlamento rappresenta la nazione», quindi non è solo il rappresentante di chi lo ha eletto ma ha un ruolo molto più impegnativo, o almeno la Costituzione lo invita a svolgerlo.

Ancora l'articolo 54 afferma che «tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi (quindi anche e tanto più sono chiamati a farlo i parlamentari)». Troppe volte sono passati strappi che hanno incrinato l'etica dei comportamenti, come la mozione che affermava che la giovane frequentatrice di Arcore Ruby era la nipote del presidente egiziano Mubarak.

L'articolo 54 ricorda che «i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore».  Basta e avanza. Mi sembrano affermazioni chiarissime, che dovrebbero aiutare ad inquadrare e  risolvere il problema sorto con l'incontro che si è svolto tra Renzi e il despota (per ora ereditario) dell'Arabia Saudita, indicato dal rapporto della Cia, reso pubblico dal nuovo presidente americano Biden, dell’omicidio del giornalista di saudita Jamal Kashoggi all'interno del consolato di Istanbul.

Un crimine del tutto ignorato nell'incontro tra Renzi e Bin Salman. L’ex premier ha addirittura elogiato il principe come il protagonista di un «nuovo rinascimento» dell'Arabia Saudita. 

Renzi ha trovato il tempo per volare in Arabia Saudita in piena crisi del governo Conte, che peraltro aveva provocato, ed evidentemente non ha trovato per lo meno inopportuno incontrare un despota accusato di un delitto così efferato, e di altro.

Le leggi non vietano questi comportamenti, nè li puniscono? Il Senato non ha un regolamento che censuri comportamenti come questo di suoi componenti? Può essere, ma per fortuna la Costituzione è ancora in vigote.

E' del tutto evidente che quello di Renzi è stato un comportamento inqualificabile, aggravato dall'avere ricevuto denaro da chi lo ha invitato e dalla natura del personaggio in questione.

Italia Viva farebbe bene a consigliargli di dimettersi dal Senato per tutelare l'onore di chi non è stato coinvolto direttamente nell'incontro, ma probabilmente non accadrà.

E' una brutta pagina in cui si sommano diversi aspetti, tra i quali l'opportunità di un rapporto retribuito con un despota e il tempo scelto per l'incontro sono aspetti importanti.

Renzi non è Antonio Razzi, che andava in Corea del Nord ma nessuno riusciva a prenderlo seriamente. La tutela della vita delle persone è questione ancora più importante, tanto più se sono in dissenso. Altrimenti con quale coerenza possiamo, ad esempio, rivendicare la verità su Giulio Regeni e la punizione dei colpevoli, oppure la libertà per Patrick Zaki, la cui detenzione viene continuamente prorogata a ogni scadenza del periodo provvisorio di arresto ?

Sullo sfondo come sempre ci sono affari legati al commercio delle armi, che naturalmente vengono usate, come in Yemen e altrove.

Se il potere e gli affari giustificano tutto, anche togliere la vita non è più un ostacolo, ma è questo che lascia intendere la Costituzione? 

Inoltre un senatore che rappresenta la nazione scavalca e contraddice le posizioni del governo e della Repubblica sui diritti umani e la salvaguardia della vita cosa c'entra questo con la Costituzione ?

Ammesso che non ci siano strumenti giuridici e coercitivi in senso stretto esistono altri strumenti ugualmente importanti.

Il primo è la sanzione etica e morale di questi comportamenti, in modo che il paese conosca quanto è avvenuto e la sua condanna.

Il secondo è uno strumento molto decantato, forse perfino troppo, nel funzionamento dell'economia: la credibilità. La non credibilità è un deterrente contro comportamenti inaccettabili.

Renzi ha dimostrato con l'incontro in Arabia Saudita di non avere alcuna credibilità e di piegare al suo tornaconto, anche personale, i comportamenti politici.

Un dibattito parlamentare potrebbe aiutare a mettere a fuoco l'avvenimento, a chiarire di fronte al paese la gravità di questo comportamento, a sanzionarlo almeno moralmente. Tanto più che i suoi voti, ammesso che li abbia ancora, non servono alla maggioranza parlamentare che esisterebbe anche senza di lui.

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