- In Italia la crisi bancaria iniziata 13 anni fa negli Stati Uniti coi mutui sub prime e poi deflagrata in Europa con la crisi del debito pubblico, non si è ancora risolta.
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Eppure, per smaltire le sofferenze, si è costituito il Fondo di risoluzione nazionale presso Banca d’Italia, la bad bank di stato (Amco), e sono state concesse garanzie pubbliche ai crediti deteriorati con le Gacs); alcune banche sono state liquidate (le Venete), mentre per altre si è usato la nuova normativa sulle risoluzioni (Marche, Etruria).
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Evidentemente sono stati commessi errori, ma non si vedono cambiamenti di rotta, sottovalutando il nesso tra crescita economica ed efficienza del sistema finanziario.
Lo stato, entrato “temporaneamente” nel capitale del Monte dei Paschi di Siena per ristrutturarla e rilanciarla, non riesce a uscirne perché non ci sono compratori, nonostante la ricca dote promessa. La popolare di Bari è di fatto nazionalizzata dopo l’intervento di Invitalia, attraverso il Mediocredito centrale. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi, diventato “temporaneamente” azionista di controllo di Carige è alla ricerca di un compratore, dopo la rinuncia di Cassa centrale banca.



