Dubito che la mobilitazione di questi giorni possa consolidarsi in una rappresentazione politica. E in fondo è giusto così: c’è un’indignazione pre-politica che invade i nostri cuori di fronte allo scontro occidentale. La responsabilità politica di dare sostanza a questa indignazione morale non sta alle piazze, ma alle classi dirigenti
Comprendo alla perfezione il nervosismo del governo nei confronti delle proteste per il massacro di Gaza. Se l’obiettivo degli ultimi decenni è stato quello di «non disturbare il manovratore», il fatto che vi siano persone che prendono posizione per pura solidarietà e non per interesse personale deve essere molto frustrante. Lo sciopero di venerdì rappresenta il ritorno a un’idea generosa della politica: nessuno di quelli che hanno scelto di farlo, lo ha fatto per sé. Ma c’è un’obiezione che val



