- Il caso dell’esclusione dalle liste elettorali di Raffaele La Regina e Rachele Scarpa, due degli under 35 indicati da Enrico Letta come capilista per dare un senso di rinnovamento al partito, solleva questioni antiche e odierne, che riguardano il retroterra culturale della sinistra europea.
- Dichiarazioni così generiche, fuori misura, totalmente ignoranti del contesto in cui è sorto l’Israele moderno non possono essere che espressione di un pregiudizio nei confronti dell’esistenza stessa di uno Stato ebraico.
- Dimostrazione che queste giovani generazioni sono cresciute all’insegna di un generico umanitarismo, che non basta a dar forma ad una proposta politica.
Il caso dell’esclusione dalle liste elettorali di Raffaele La Regina e le polemiche su Rachele Scarpa, due degli under 35 indicati da Enrico Letta come capilista per dare un senso di rinnovamento al partito, solleva questioni antiche e odierne, che riguardano il retroterra culturale della sinistra europea. Trascendono, dunque, di molto i destini personali dei due protagonisti, che, come sempre in campagna elettorale, sono stati «incastrati» da post di gioventù sapientemente tirati fuori dalle



