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La parte difficile del Pnrr inizia ora: cosa vuol dire fare davvero le riforme

  • Il PNRR prevede una serie di riforme da attuare entro il 2026. Nel Piano si dice che quelle della pubblica amministrazione, della giustizia e della concorrenza «potrebbero comportare un aumento del PIL nel lungo periodo superiore a 3 punti percentuali».
  • Fare le riforme non significa solo scriverle, ma attuarle mediante l’emanazione di tutti i provvedimenti necessari per definirne i dettagli operativi, tecnici e di altro tipo. L’Italia ha spesso difficoltà nell’attuazione.
  • Al momento mancano ancora il 54,3% dei provvedimenti attuativi di norme varate nell’attuale legislatura. E molti serviranno per realizzare le riforme del PNRR entro il 2026, quindi alcuni da parte del prossimo governo. Sarà bene emanare quante più norme autoapplicative.

«Siamo realisti, non sarà questa maggioranza a cambiare la giustizia e il fisco», ha affermato Matteo Salvini giorni fa, suscitando polemiche date anche dal fatto che il leader leghista fa parte del governo che deve redigere e attuare le riforme del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (Pnrr), attraverso le quali passa l’erogazione dei fondi europei e la ripresa del Paese. Le riforme del Pnrr Il Pnrr prevede “riforme settoriali”, per introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti

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