Senza un bilancio europeo autonomo, una politica industriale comune e un progetto strategico condiviso, l’aumento rischia di diventare un cortocircuito politico, economico e sociale
L’Unione europea si prepara a un salto di scala nella spesa militare. Secondo il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, tale misura potrebbe mobilitare fino a 650 miliardi di euro in quattro anni. Un intervento straordinario, concepito per rafforzare le capacità militari europee in uno scenario geopolitico segnato da crescente incertezza. Ma questa svolta solleva interrogativi profondi sulla sostenibilità economica, industriale e politica di un simile riarmo, soprattutto alla luce



