Il confronto 2017-2022

L’ascesa del centrosinistra in Veneto non è frutto soltanto della crisi del centrodestra

Damiano Tommasi (Foto Agf)
Damiano Tommasi (Foto Agf)
  • È comprensibile il clima di soddisfazione che traspare dalle dichiarazioni degli esponenti del centrosinistra veneto dopo le recenti amministrative. Soprattutto se si considera il pessimo risultato del centrosinistra alle regionali del 2020, quando Zaia ha conseguito il 76,8 per cento dei suffragi.
  • Questi risultati devono essere valutati con prudenza. Alcuni elementi specifici potrebbero non essere riproducibili per le elezioni regionali e nazionali. Bisogna sempre considerare il peso che hanno avuto, in sede locale, i contrasti interni al centrodestra.
  • A Verona, il centrosinistra è stato premiato dall’impatto di un candidato “civico” dal profilo singolare quale Tommasi e a Padova dalla continuità amministrativa garantita da Giordani. Resta la necessità, per il centrosinistra, di dover proseguire la “lunga marcia” per poter essere competitivo anche nei centri più piccoli del Veneto diffuso e la crescita di una classe dirigente locale nella quale, sia a Padova sia a Verona, sono stati candidati ed eletti con molte preferenze elementi giovani

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