l’analisi

Le Marche e quell’Italia “mediana” a cui il centrosinistra non riesce a parlare

Giorgia Meloni e Francesco Acquaroli nel 2020 quando l'esponente di FdI è stato eletto per la prima volta presidente della regione Marche (Foto Ansa)
Giorgia Meloni e Francesco Acquaroli nel 2020 quando l'esponente di FdI è stato eletto per la prima volta presidente della regione Marche (Foto Ansa)

La rielezione di Francesco Acquaroli dimostra che l’Italia dei distretti produttivi e delle comunità provinciali ha trovato un nuovo orientamento stabile, con il centrodestra visto come difensore di identità, sicurezza e interessi locali. Per il centrosinistra recuperare credibilità significherà tornare a parlare con linguaggi concreti, capaci di connettere globalizzazione e innovazione con la vita quotidiana delle imprese e delle famiglie

L’Italia mediana tiene per chi è al governo. Le elezioni regionali nelle Marche confermano la vittoria del centrodestra con Francesco Acquaroli, pur con un margine più ridotto rispetto al 2020. La contrazione del consenso non modifica però l’equilibrio politico di fondo: la regione adriatica rimane stabilmente collocata nel campo del centrodestra, un territorio che per il centrosinistra continua a risultare impervio nonostante i tentavi di campo largo – all’appello mancava soltanto Azione – e un

Per continuare a leggere questo articolo

VAI ALLA PAGINA DELL’AUTORE